Chiude tra pochi giorni, il 20 luglio, la mostra su Leonor Fini a Palazzo Reale a Milano – un’esposizione che celebra la vita e le opere di un’artista tanto enigmatica quanto affascinante.

Intitolata con la sua stessa, assertiva dichiarazione – “Io sono Leonor Fini” – la mostra offre un’immersione totale nel mondo anticonformista e potentemente immaginifico di una figura che ha sfidato le convenzioni artistiche e sociali del suo tempo, affermando con forza la propria individualità e il proprio sguardo unico sul mondo.






L’allestimento, curato con attenzione, conduce il visitatore attraverso le diverse fasi creative di Fini, rivelando la sua straordinaria versatilità e la coerenza di una visione artistica profondamente radicata nel Surrealismo, ma che trascende le etichette per abbracciare un universo simbolico del tutto personale. Fin dalle prime sale, emerge con prepotenza la sua abilità nel ritratto. I suoi soggetti, spesso donne androgine, creature ibride o autoritratti intensi e penetranti, fissano lo spettatore con uno sguardo enigmatico, sfidando le nozioni tradizionali di genere e bellezza. Questi ritratti non sono semplici rappresentazioni, ma vere e proprie indagini psicologiche, cariche di mistero e sensualità ambigua.

Il percorso espositivo prosegue svelando la sua affinità con il mondo onirico e il perturbante. Le sue tele si popolano di sfingi, gatti antropomorfi, figure mitologiche e paesaggi inquietanti, popolati da un erotismo sottile e da un senso di attesa sospesa. La sua pennellata precisa e meticolosa dà forma a visioni che sembrano emergere direttamente dall’inconscio, creando un dialogo affascinante tra il reale e l’immaginario. L’influenza del Surrealismo è evidente, ma Fini la rielabora con una sensibilità squisitamente femminile e una libertà espressiva che la distinguono dai suoi contemporanei.

Un aspetto particolarmente interessante della mostra è la documentazione della sua vita eccentrica e indipendente. Attraverso fotografie, lettere e testimonianze, si delinea il ritratto di una donna che ha scelto di vivere secondo le proprie regole, rifiutando il matrimonio e le convenzioni borghesi, e affermando la propria autonomia sia nella vita che nell’arte. Questa indipendenza radicale si riflette nella sua opera, dove le figure femminili sono spesso potenti, enigmatiche e libere da ruoli predefiniti.

La mostra non trascura la sua attività di illustratrice per libri, il suo lavoro per il teatro e il suo interesse per la moda, testimoniando la sua creatività poliedrica e la sua capacità di spaziare tra diverse forme espressive mantenendo sempre un’identità stilistica inconfondibile. I costumi teatrali e le illustrazioni rivelano un’ulteriore sfaccettatura del suo talento, unendo la sua immaginazione visionaria a una grande abilità tecnica.

“Io sono Leonor Fini” a Palazzo Reale non è solo una retrospettiva, ma un’occasione per riscoprire una figura cruciale del Novecento artistico, troppo spesso relegata ai margini della storia dell’arte. La mostra restituisce a Leonor Fini la centralità che merita, celebrando la sua audacia, la sua originalità e la sua capacità di creare un universo iconografico unico e potente. È un invito a immergersi in un mondo di sogno e mistero, guidati dallo sguardo indomito di un’artista che ha saputo affermare con forza: “Io sono Leonor Fini”.
Un’esposizione imperdibile per chiunque voglia esplorare le zone più inesplorate e affascinanti dell’arte del XX secolo.

